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La Linea Galla Placidia

Come si difende la memoria nel digitale, bunker dopo bunker?

Brand, Web & Digital

Anno

2020

Cliente

La Linea Galla Placidia

Settore

Cultura

Missione: valorizzare una linea difensiva diventata patrimonio comune

Nel 2020 siamo stati coinvolti per valorizzare La Linea Galla Placidia, una difesa costiera della Seconda Guerra Mondiale oggi al centro di una rete culturale diffusa.

È un’iniziativa che racconta un frammento di storia dimenticata: una linea difensiva della Seconda Guerra Mondiale costellata da bunker di cemento.

Noi abbiamo dato una forma digitale riconoscibile a questo patrimonio, sviluppando naming, identità visiva e un sito in grado di viaggiare tra memoria e territorio.

Le coordinate: mappare un patrimonio frammentato

La Linea Galla Placidia è composta da oltre 70 bunker, oggi inglobati nell’urbanistica o nascosti tra natura e paesaggio costiero, tra Marche e Romagna.

Per riportarli al centro dell’attenzione collettiva, siamo partiti dalla ricerca:
insieme alla Pro Loco Marina di Ravenna, l’Università di Bologna e l’Università Politecnica delle Marche, abbiamo studiato le architetture militari, mappato i siti di interesse e analizzato le loro condizioni, con l’obiettivo di restituire un’identità capace di parlare sia al turista curioso che al ricercatore.

La traiettoria: dare vita a una memoria di cemento

Abbiamo radunato la schiera di bunker all’interno di un sistema di comunicazione solido, capace di restituire visibilità a un’eredità difficile grazie a strumenti chiari e intuitivi.

  • Naming e logo.
    Abbiamo progettato un marchio compatto e solido, mantenendo un naming diretto e inserendo le parole “La Linea Galla Placidia” all’interno di una sagoma essenziale che richiama il profilo di un bunker, a evocare i luoghi raccontati. Il carattere tipografico che abbiamo scelto è un sans serif, bold e dalle forme massicce, contribuisce a rafforzarne la riconoscibilità e il senso di stabilità.
  • Visual identity.
    Grigi, neri e motivi mimetici creano una gerarchia visiva funzionale e rispettosa del contesto bellico. In contrasto ad una palette più colorata capace di distinguere le tipologie di bunker.
  • Mappa interattiva.
    Insieme alle realtà universitarie e territoriali coinvolte abbiamo localizzato oltre 70 fortini, integrandoli in una mappa interattiva navigabile sul sito.

Fase di lancio: Bunker digitali per una memoria collettiva

Con la pubblicazione online del sito ogni bunker ha la propria scheda con posizione, accessibilità, storia e immagini: un archivio pubblico, dove turisti, appassionati e ricercatori possono prenotare gli itinerari organizzati direttamente dal portale, per scoprire le varie tappe dei bunker tour.

Un progetto che ha cambiato pelle per raccontare il territorio:
dal cemento al digitale, per difendere la nostra memoria collettiva.
Bunker dopo bunker.