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Scegliere il naming per un brand supercalifragilistiche… hai capito no?

Troviamo il nome giusto per il tuo brand!

Articolo

Tempo di lettura 5 minuti.

Un nome che ti distingue dal resto e riflette l’identità della tua attività, un nome che le persone ricordano e di cui si innamorano.

Gabriele Garofalo

Il naming è uno degli elementi più importanti e, al contempo, più sottovalutati.

Di solito quando una persona decide di dare il via ad un’attività, la prima cosa che fa è scegliere il nome. Ed ecco allora che ne escono di tutti i colori. Questo perché quasi nessuno si rende conto che il naming poggia su colonne portanti quali: vision, mission, valori identitari.

Solo dopo aver definito bene questi aspetti si potrà arrivare al naming che certo risulta essere una delle parti più divertenti, ma richiede comunque studio e impegno.

Quindi da dove partiamo?

La prima cosa da fare è stilare una lista di nomi, i primi che vi vengono in mente, magari una decina. Fatto? Ora cerchiamo di capire il processo che ti permetterà di definire il nome più adatto per la tua attività.

  1. Osserva. Fai un po’ di ricerca, verificando come si sono comportati i tuoi competitor. Quali nomi sono già stati utilizzati (nella tua lista ce ne sarà di sicuro qualcuno e, ahimè, è il momento di tirarci sopra una bella riga!) e quali ti piacciono (questi aggiungili e scrivi di fianco ad ogni nome perché ti piace, ad esempio: lunghezza, suono, immagine etc.)
  2. Ricorda. Le regole di un buon naming, al di là della tipologia che andrai a selezionare, sono valide universalmente:
    • Leggibile: pensa se il nome della tua attività fosse lungo più o meno come “supercalifragilistichespiralidoso” chi pensi se lo ricorderebbe? Se non sei Mary Poppins credo nessuno.
    • Memorizzabile: riprende il primo punto ma con un aggiunta, un nome breve e d’impatto viene subito memorizzato.
    • Originale: dobbiamo spiegartelo? Se hai un’officina meccanica e chiami la tua attività “Officine meccaniche” non pensare di colpire un cliente per la tua originalità, puoi fare di meglio!
    • Orecchiabile: anche il suono fa la sua parte. Se ci pensi, ad esempio, il nome Kodak, non ti suona come una parola “spigolosa”? E il nome “Poison” non ti suona come un sussurro all’orecchio?

  1. Disegna. Prendi un bel foglio e disegna una mappa, come si faceva a scuola. Inserisci al centro della mappa un bel cerchio dentro cui andrai a scrivere il prodotto/servizio che vendi. Adesso fai partire da quel centro delle frecce che porteranno a parole collaterali ossia tutto ciò che ti viene in mente pensando a quell’attività. Pensiamo ad una casa editrice, ad esempio, quali parole potremmo collegare? A noi viene in mente: carta, libro, penna, matita, macchina da scrivere, parole, lettere, suoni, immagini, storie, racconti etc..
  2. Gioca. Con le parole con i suoni. Unisci parti di parole diverse, ripetile ad alta voce, questo è il momento in cui poter lasciar correre la creatività.
  3. Chiedi. Chiedi l’opinione di amici, parenti, colleghi. Saranno loro i tuoi primi osservatori e ti vogliono bene. Se dopo aver pronunciato il nome storceranno il naso forse vale la pena ripensarci un po’ su!

Nella prossima puntata vedremo le varie tipologie di naming, ma intanto riprendi la tua lista, quale dei nomi che avevi scritto ti sembra un buon punto di partenza? Scrivi e faccelo sapere!

Gabriele Garofalo

Brand & Visual Designer

Progettazione dell'identità visiva, studio e gestione del sistema integrato di comunicazione di un brand.

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