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Sapersi raccontare, farsi riconoscere e costruire community: il sito web come risorsa preziosa.
Cos’è un sito web? In sintesi si tratta di un insieme di pagine correlate, ovvero una struttura ipertestuale fatta di nodi che mettono in relazione documenti informativi diversi, ospitata entro un server web e raggiungibile da ogni utente attraverso un motore di ricerca o l’indirizzo web associato. In altre parole: un gruppo di pagine rilegate insieme e sotto uno stesso titolo, esattamente come un libro!
Per quanto riguarda la struttura, ogni sito è tipicamente costituito da una pagina principale, detta homepage, cui sono connesse pagine secondarie raggiungibili dal menù tramite link interni. In base alle tecnologie utilizzate, si tende inoltre a distinguere i siti web in diverse categorie:
Esempi cosmici? Ecco cosa abbiamo realizzato per MoosBox o Dem Future.
Scopri come lo abbiamo fatto noi per Boeri Vini o Bausola.
Un esempio, atterrato anche al Salone del Mobile e al Bau di Monaco, l’abbiamo realizzata per l’azienda Dnd: guarda qui e ne abbiamo parlato anche in questo articolo.
Guarda cosa abbiamo realizzato per Altrenotti.
La costruzione di un sito, d’altra parte, richiede diverse preziosissime fasi tra cui: pianificazione logica della struttura e delle funzionalità; implementazione e testing; successiva correzione dei possibili errori relativi a specifiche del sito o alla sua usabilità da parte dell’utente; progettazione dell’interfaccia e costruzione grafica dell’identità visiva e del tono di voce verbale.
Creare un sito web professionale, che funzioni bene e sia privo di incongruenze, richiede dunque un lavoro attento, certosino, e la ragione è semplice: nessuno vorrebbe navigare in acque poco sicure rischiando di perdersi nel mare – nemmeno un utente!
Partiamo dai dati: più del 70% della popolazione italiana è online, ovvero connessa a Internet. La maggior parte delle persone trascorre il proprio tempo sui social network come Facebook, Instagram o Linkedin, e lo fa non solo per condividere contenuti o interagire con altri utenti, ma anche per cercare informazioni, scoprire o continuare a seguire brand e aziende presenti su quelle piattaforme.
Ed è proprio qui che il sito diventa imprescindibile: vera vetrina di ogni brand, si tratta dello spazio virtuale in cui è possibile dare un’idea di marca, ovvero definire la propria brand identity, e far vedere ciò che si fa in termini di prodotti e/o servizi.
Il sito è dove si costruisce la cosiddetta awareness – la consapevolezza del “ehi, sono qui!” – e dove è possibile mostrare, in modo più o meno creativo, la propria vision, mission, il proprio purpose aziendale – della serie “perché faccio quello che faccio?” – e ciò che creo, realizzo o vendo proprio in vista del mio perché.
Partendo dal logo e dallo slogan, dallo stile e dai colori, dall’uso di immagini o illustrazioni, fino ad arrivare all’organizzazione delle singole sezioni e dei loro contenuti, ogni cosa – anche le FAQ! – è fondamentale non solo per un corretto identikit da parte dell’utente, ma anche e soprattutto per lo storytelling messo in atto dallo stesso brand. E il modo di raccontarsi – nell’enorme mole di linguaggi presenti nel World Wide Web – non è e non deve essere dato per scontato.
Attenzione però: il sito non è l’unico strumento per avere una buona e sicura presenza online. Cos’altro è necessario? Ci abbiamo dedicato un articolo, leggi qui.
In altre parole: anche una virgola può dire chi sei.
Ma non solo chi sei, anche cosa fai. Insieme all’immagine aziendale, infatti, il sito è anche il contenitore dei prodotti, servizi o entrambi di un brand, ossia un grande portale verso il suo mondo. Che siano scarpe, piante, viaggi, trasporti, articoli di giornali, recensioni, donazioni, forum e tanto altro ancora, il profilo pratico, l’aspetto di usabilità e, quindi, di servizio di un sito stesso – perché serve a fare qualche cosa – non va né dimenticato né considerato minore.
Il punto è proprio qua: un buon sito, e un buon brand che usa saggiamente uno strumento come questo, è il connubio tra identità e servizio, valori intangibili e oggetti concreti (ovvero tangibili, dal prodotto vero e proprio all’articolo di giornale).
Il sito web, quindi, è un ottimo biglietto da visita che, con il giusto aspetto e gli accessori adatti, può diventare uno di quelli che l’utente porta con sé e mette in tasca: subscription, newsletter, sezioni blog per scrivere e commentare, promozioni e offerte, link sui social per convertire gli utenti facendoli atterrare direttamente sul proprio sito, tecniche SEO per un buon posizionamento nei motori di ricerca web e tanto altro ancora, sono tutti elementi validissimi per creare community e trasformare gli utenti in fedelissimi seguaci.
In definitiva, il sito web non è consigliabile piuttosto necessario: qualsiasi brand può parlare di sé, costruire una comunità e farsi trovare grazie al dominio associato e alla presenza nei motori di ricerca. Punto di inizio e di approdo per tutti gli utenti, il sito è e rimane una bandiera unica, personale, distintiva.
Chiara De Luca
Laureata in Comunicazione e culture dei Media, Chiara è junior copywriter di origine romana e attualmente stagista presso Cosmo. Le piace tanto la fotografia, leggere libri di filosofia e stare al sole.
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