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Come creare una unique value proposition efficace.

...o definire un tono di voce semplice e chiaro per prenderti cura dei tuoi clienti

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Tempo di lettura 5 minuti.

Espressioni di stupore, di gioia, di rabbia, sopracciglia alzate, labbra arricciate. Ognuna di queste emozioni può dipendere dai contenuti che hai scritto tu e da come l’utente li recepisce dopo averli letti. Come indirizzarli verso una determinata reazione?

Gabriele Garofalo

Costruendo un buon tono di voce ovviamente! Nella scorsa puntata abbiamo visto come definire la personalità del tuo brand e la sua voce, oggi parliamo invece del tono di voce e di come quest’ultimo possa trasmettere dei valori, parlando al tuo cliente.

 

Il tono di voce (TOV) è il modo in cui impacchettiamo i nostri contenuti testuali. È la somma delle nostre scelte stilistiche (partendo da una solida base grammaticale e ortografica).

Le parole che scegliamo di utilizzare definiscono diversi tratti del nostro brand per questo tono di voce e personalità devono essere sempre allineati.

MISURIAMO LA TEMPERATURA?

Potremmo associare i diversi toni alla temperatura corporea così da poter definire anche le sfumature intermedie e le relative reazioni attese. 

 

Brrrr – quasi nessuno ama il freddo, diciamocelo. E difatti quasi nessuno apprezza questo tipo di tono di voce che ha la caratteristica di allontanarsi anni luce dal parlato quotidiano, per raggiungere una galassia composta da termini burocratici e tecnici conosciuti solo e unicamente agli abitanti della galassia stessa. Questo tono di voce è privo di emozione, freddo, pomposo e altisonante. Potremmo paragonarlo ad una persona che parla da sola per ore, ore e ore.

Teniamo conto però che ci sono ambiti in cui ahimè non si può proprio evitare di usare questo tipo di tono, ad esempio l’ambito giuridico o commerciale che devono rispettare norme precise e purtroppo poco emozionali. 

 

Mmmmhh – cosa fai in primavera? Inizi a passeggiare sentendo il rumore degli uccellini che cantano e il primo sole inizia a scaldare le ossa, che bella sensazione! In questa fascia troviamo un tono di voce più caldo del precedente, meno burocratico e ampolloso, ma ancora formale e distaccato seppure educato e chiaro. È tipico delle aziende che parlano in prima persona plurale (“ci occupiamo di…”) e che scelgono parole semplici per far comprendere a tutti il loro operato. Manca la passione!

 

Che caldo!!! – estate, anzi ferragosto! Questo linguaggio ti cuoce letteralmente, anima e core! Viene svolto ancora un upgrade dalla semplicità all’empatia. È un linguaggio amichevole, che si prende cura del cliente, coccolandolo e facendolo sentire parte del team.

SCEGLIERE LE DOSI GIUSTE

Non tutte le aziende si prestano ad un certo tono di voce, per questo è importante definire prima i valori del brand, la sua mission e la sua vision. Tutti vorremmo parlare con la stessa ironica irriverenza di Ceres, ma non tutti possono farlo. La cosa fondamentale da tenere a mente, tuttavia, è che si può sempre, e dico sempre, essere più chiari e quindi facilitare la lettura all’utente. 

 

Ad esempio il cartello:

Verde Pubblico adibito a sgambamento cani” 

potrebbe diventare semplicemente una “Area cani” oppure “Area verde per i cani” no?

 

Così facendo eviterai già sopracciglia alzate o sguardi dubbiosi. Un buon traguardo, no?

Gabriele Garofalo

Brand & Visual Designer

Progettazione dell'identità visiva, studio e gestione del sistema integrato di comunicazione di un brand.

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